IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI)
Una povera donna che ha bisogno di cinque lire per pagare il padrone di casa, va a cercarle in prestito da donna Carmela , che dà il denaro cu a
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Cominciamo da quanto esiste, dietro il paravento a sinistra del Rettifilo, venendo dal centro della città, andando verso la ferrovia: e osserviamo se
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piangeva - sessantacinque - il che vi ha fatto paura - novanta. Un giovinotto ha una coltellata da una donna? - diciassette, la disgrazia - diciotto
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Un cattivo odore di stantio, di cose antiche e consunte, tenute troppo tempo chiuse e tirate fuori, si è diffuso nell'aria che respiriamo, da qualche
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da Napoli, tutta la gente buona porta corone ai morti, sul colle di Poggioreale, in quel cimitero pieno di fiori, di uccelli, di profumi, di marmi, vi
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aglio, di pepe, di origano: queste pizze in tanti settori da un soldo, sono affidate a un garzone, che le va a vendere in qualche angolo di strada, sovra
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creatura fiorisce in salute e in bellezza, la madre ne va gloriosa come di opera sua, cerca di mandarla a scuola o almeno da una sarta per imparare a cucire
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può ricevere, oramai, più: e, su queste bugiarde apparenze, su queste frasi fatte, da cui la folla si fa così comodamente governare, nessuno si
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i voti dei congressi, se io odo i lamenti degli albergatori, non veggo da tutto questo che una costante, nobile, ammirevole ed esclusiva
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finestre. Sono le vacche che vanno in giro per un paio d'ore, condotte, ognuna, da un vaccaro sudicio, per mezzo di una fune: le serve comprano i due
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da quattro a cinque che sanno leggere, non di più; e per disimpegnare gli obblighi del proprio mestiere, svariati e non senza difficoltà, i portinai
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lotto si comunica alla povera cucitrice che viene a portargli le scarpe vecchie da risuolare; da costei passa al suo innamorato, un garzone di cantina
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, fra un gruppo di donne: è eccitata, ha le lacrime agli occhi, narrando non so quale benefizio che ella ebbe da Ciccotti; e le altre, a poco a poco
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di pegni, banchi lotto; e ogni tanto un portoncino nero, ogni tanto un angiporto fangoso, ogni tanto un friggitore, da cui esce il fetore dell'olio
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di cui da anni, non si schiudeva il fermaglio, una polverosa cartella di cui, da tanto tempo non si scioglievano i nastri? Avete mai fissato gli
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fornello da stirare e da cucinare, con la sua macchina da cucire, quando non la occupa col suo banchetto da ciabattino, col suo banchetto di venditrice di
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profonde, ove si trabalzava così maledettamente, se il forastiero lasciava il suo portamantelli sul soffietto, o collocava il nècèssaire da viaggio
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tremendo, più straziante, che veniva dopo la guerra, da tutte le parrocchie uscirono le immagini della Vergine e quelle dei santi protettori, le
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tutto, tali leggi, tali doveri, tali obblighi, da venirla lentamente diminuendo, quasi togliendole ogni possanza e ogni larghezza, quasi mettendole
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Serao. Questo libro è stato scritto in tre epoche diverse. La prima parte, nel 1884, quando in un paese lontano, mi giungeva da Napoli tutto il senso
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un'antica e pur dolce consuetudine: è la vita istessa, perchè il commercio e la industria da secoli, vi mise i suoi emporî, in una tradizione di lavori, di
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sottile da passare dentro un anello, colui che era stato l'amico di Harry Plantagenet, principe ereditario e poi re d'Inghilterra, Falstaff, diventato
Accademia della crusca
